Pia Pera è stata una scrittrice italiana. Giornalista presso «l’Espresso», «Panorama», «Elle», «Gardenia», «The TLS», «Il Sole24Ore», professoressa di Letteratura Russa all’Università di Trento, traduttrice di classici russi, ha anche tenuto vari corsi di scrittura creativa.
Ha scritto libri di narrativa, di non fiction e di riflessione sul giardinaggio, la sua grande passione.
Ha tradotto e curato classici russi come La vita dell’Arciprete Avvakum (Adelphi, 1986), Evgenij Onegin di Puskin (Marsilio, 1995), Un eroe del nostro tempo di Lermontov (Frassinelli, 1996).
Fra i sui libri possiamo ricordare La bellezza dell'asino (Marsilio, 1992), Diario di Lo (Marsilio, 1995), L’arcipelago di Longo maï (Baldini & Castoldi, 2000) , I Vecchi Credenti e l’Anticristo (Marietti, 1992), L’orto di un perdigiorno. Confessioni di un apprendista ortolano (Ponte alle Grazie, 2003, premio Grinzane Cavour), Contro il giardino. Il giardino che vorrei (Ponte alle Grazie, 2007), Al giardino ancora non l’ho detto (Ponte alle Grazie, 2015, premio Rapallo della Giuria), La virtù dell'orto (Ponte alle Grazie 2016). I suoi libri sono stati tradotti in varie lingue.
Malata da tempo di sclerosi laterale multipla (SLA), è morta il 22 luglio 2016.
Emanuele Trevi ha raccontato una parte della sua vita e l'amicizia con lo scrittore con Rocco Carbone, anch'egli morto prematuramente per un incidente stradale, nel romanzo Due vite, vincitore del Premio Strega nel 2021.